Umberto Saba
Ritratto della mia bambina
L a poesia, pubblicata nel 1920, è dedicata alla figlia del poeta, Linuccia, che in quell’anno aveva dieci anni.
I tredici endecasillabi sono sciolti ossia non legati da alcuna rima, se si eccettua la
ripetizione del termine cielo (vv. 2, 12).
La mia bambina con la palla in mano,
con gli occhi grandi color del cielo
e dell’estiva vesticciola: «Babbo
– mi disse – voglio uscire oggi con te».
5 Ed io pensavo: Di tante parvenze
che s’ammirano al mondo, io ben so a quali
posso la mia bambina assomigliare.
Certo alla schiuma, alla marina schiuma
che sull’onde biancheggia, a quella scia
10 ch’esce azzurra dai tetti e il vento sperde;
anche alle nubi, insensibili nubi
che si fanno e disfanno in chiaro cielo;
e ad altre cose leggere e vaganti
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